MARIE MAGDALENE D.
LE CONSEGUENZE DEL CORAGGIO
di Alice Bertini




Nuova produzione 2026
Al centro della scena un letto, non solo luogo fisico, ma simbolo di prigionia, isolamento dalla grandezza che, presto capiamo, una volta circondava la donna in scena, ovvero Marlene.
Una volta sì, perché la nostra Marlene, circondata da telefono, rubrica telefonica, riviste, champagne, scatola da cucito, una pelliccia bianca e un bastone per raggiungere oggetti lontani… è oramai costretta, in quel letto.
Lei è una donna sola e vulnerabile, che si confronta con il suo passato. I momenti di lotta con un presente apparentemente piatto, si alternano a momenti in cui, ritrovata la Marlene di un tempo, illumina la stanza. Allora quella stanza si trasforma nel suo camerino, dove lei si prepara per un concerto. Nervosa, dà sfogo alla sua ossessione per la pulizia, sorseggia qualche bicchierino di whisky, risponde a qualche intervista telefonica, impartisce istruzioni a tecnici immaginari su come regolare le luci, canta. Unica presenza, un giovane assistente. È un suo fan che si è finto infermiere per poterle stare vicino. E lo fa con dedizione ed affetto, provando a navigare sulle onde dei suoi continui mutamenti.
Marie Magdalene Dietrich ovvero Marlene Dietrich, perché è di lei che parliamo, come la Maddalena a cui è ispirato il suo nome, è stata un'icona femminile di indipendenza, sotto tutti i punti di vista.
Ha sfidato gli stereotipi di genere, abbracciando la sua sessualità in modo dichiarato, senza paura di essere giudicata, rifiutando l'immagine di "donna e madre ideale". Marlene è stata la prima Star a non nascondere il suo ruolo di madre, anzi, ha scelto di farsi fotografare insieme a sua figlia Maria, sfidando apertamente le convenzioni di Hollywood, che imponevano alle attrici madri di rimanere nel mistero, per conformarsi all’immagine di donna oggetto di desiderio.
A queste scelte etiche di Marlene, rispetto alle regole dello star-system, vanno aggiunte quelle politiche come, ad esempio, la sua decisione di rifiutare l'invito di Hitler a tornare in Germania per assurgere al ruolo di "Star" del regime Nazista. La sua è stata una coraggiosa dichiarazione di integrità personale, universalmente riconosciuta e al tempo stesso straniera per il proprio paese. Non contenta di ciò, durante la Seconda Guerra Mondiale, la Dietrich ha sostenuto attivamente le truppe americane, accompagnando gli Alleati in tutto il mondo, cantando per loro e dormendo su brande militari come un “soldato semplice”, come lei stessa amava definirsi, mettendo spesso a rischio la propria vita.
Con questo spettacolo sulla vita di Marlene Dietrich abbiamo intrapreso un viaggio di ricerca sulle “conseguenze” del coraggio. Abbiamo provato a mettere a fuoco alcuni aspetti della vita personale e della carriera di Marlene, aspetti che l’hanno resa un’icona al di là del tempo. Il nostro è un viaggio struggente divertente e ironico, arricchito dalle canzoni del celebre repertorio di lei suonate dal vivo che, oltre alla carriera cinematografica, le hanno fatto girare il mondo.
Marlene Dietrich ci ha attratto per la rivoluzione culturale e simbolica che ha saputo imprimere all’idea di femminile, non solo attraverso il cinema e la recitazione, ma anche tramite un’identità pubblica ironica, resiliente e profondamente emancipata. Il suo stile e le sue scelte, a partire dall’uso dei pantaloni come gesto politico, hanno anticipato e aperto il percorso verso l’emancipazione femminile in un contesto storico ancora fortemente limitante. Il progetto si concentra sulla fase finale della sua vita, indagando il tema della vecchiaia e del decadimento di una figura resa immortale dall’arte. La drammaturgia è strutturata in tre capitoli, corrispondenti agli ultimi tre giorni della sua vita. L’azione si apre con Marlene sola, immobile a letto. Fin dal primo capitolo il fan/aiutante, attraverso la sua presenza attiva, un percorso di memoria e rielaborazione. Ripercorrendo momenti chiave della propria esistenza, Marlene chiude un cerchio e raggiunge una forma di pacificazione, segnando la conclusione di una vita, di una carriera… di un’epoca.
di Alice Bertini
con Marit Nissen e un attore/musicista in via di definizione
regia Marinella Anaclerio
scena Francesco Arrivo
costumi Marta Genovese
disegno luci Cristian Allegrini
tout public / 16+

